Il presidente del Movimento Roosevelt: requiem per Grillo e Di Maio, e occhi puntati sull'Emilia. Difficile che la Lega vinca. Ma se Salvini cresce, per Conte sono guai

Care Sardine, volete decidervi a dire qualcosa di importante? "Perché non vi rivolgete ai veri padroni delle cose italiane, a quelli che decidono cosa si fa in Italia, invece di polemizzare con questo o quello, come se il problema nostro fosse l'immigrazione, o le eventuali tendenze neofasciste?". Per la cronaca: oggi le frange neofasciste "sono rappresentate da minuscoli raggruppamenti dello 0,0% che non esprimono nemmeno un parlamentare". Secondo Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, "pensare di liquidare la Lega parlando di xenofobia e neofascismo è un'idiozia: la Lega non è né fascista né xenofoba, e il tema dell'immigrazione Salvini l'ha posto in termini democratici". Al movimento delle Sardine, una domanda netta: "Perché non scendete in piazza per chiedere una Costituzione politica europea, gli eurobond e 200 miliardi di investimenti per l'Italia, per rilanciare l'occupazione, fare manutenzione del territorio e riammodernare i trasporti?".

Insiste Magaldi: "Consiglierei alle Sardine di puntare il dito verso coloro che davvero, dall'Europa e dalle grandi centrali della globalizzazione, hanno deciso politiche neoliberiste, mortificatrici dell'interesse collettivo italiano". Magaldi vede con favore la mobilitazione giovanile delle piazze: un peccato, se venisse sprecata solo in termini di interdizione anti-Lega, in vista delle regionali emiliane. Per inciso: "Non credo che la Lega possa vincere, in Emilia, una Regione peraltro governata piuttosto bene dagli amministratori locali del centrosinistra". Se Lucia Borgonzoni riuscisse a battere Stefano Bonaccini, "sarebbe come se il Pd conquistasse il Veneto, o la Lombardia". Consultazioni irrilevanti, dunque? Tutt'altro: la posta in gioco, secondo Magaldi, non è la presidenza della Regione, ma il trend elettorale che emergerà. "E' sull'aumento della Lega in Emilia Romagna che si misura il tipo di mutamento che sta avvenendo nella politica italiana", di cui non si potrà non tener conto.

Partita chiusa, invece, per il Movimento 5 Stelle: "Requiem per Grillo, a meno che una mattina non si svegli e dica ai suoi: abbiamo sbagliato tutto". Quello che i grillini dovevano fare, secondo Magaldi, era una cosa sola: "Cambiare l'Europa in senso democratico, invocare politiche keynesiane e chiedere di stralciare gli investimenti dal computo del deficit". Non creda, Grillo, di cavarsela emarginando l'inconsistente Di Maio: "Riorganizzare la dirigenza? Ai cittadini non importa se accanto a Di Maio ci sarà una cabina di regia". Per il presidente del Movimento Roosevelt, a certificare il fallimento dei penstastellati è la "santificazione" che Grillo fa dell'attuale premier: "Conte non ha un'idea di paese, e l'Italia è in declino: disoccupazione e consumi in calo, aziende che chiudono, infrastrutture e scuole fatiscenti, professionisti che faticano a farsi pagare". Se in Emilia la Lega crescerà ancora, rispetto alle 33,7% rimediato alle europee, per Grillo e Conte saranno dolori.



UFFICIO STAMPA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)
Alessio Altieri
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(Articolo del 26 novembre 2019)