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Dubbio – significato della parola in generale, secondo il Dizionario filosofico del Signorelli:
“E’ uno stato di incertezza, di indecisione, in cui viene a trovarsi l’uomo per la difficoltà grave, o anche insormontabile, di giungere ad un’affermazione conclusiva, alla verità.”

Il dubbio è positivo: perché fonte di ogni ricerca e condizione di ogni conquista.

E’ uno stato che di fronte a problemi fondamentali, origina un sentimento di insoddisfazione, di inquietudine, me che poi, costituisce la forza che spinge al superamento del dubbio stesso.

Non per fede, ma per risultato della propria ricerca.

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Il dubbio ci aiuta anche nella politica.

È vero che le forze che si definiscono oggi “europeiste” lo sono nella sostanza? O in realtà tradiscono i principi sui quali l’Europa doveva essere costruita, rendendola invisa al popolo?

È vero che le forze socialiste si occupano dell’interesse della collettività? O usano le giuste cause delle minoranze per nascondere la tutela de facto agli interessi dei pochi e dei pochissimi che invece il potere lo hanno, e dettano le regole del gioco?

È vero che il “sovranismo” è un pericolo? O la parola “sovranismo” è stata appiccicata addosso a coloro che in fondo rivendicano un sistema democratico basato sulla sovranità del popolo, per screditarli? Tutti coloro che si definiscono democratici non dovrebbero credere nella sovranità del popolo? Se non è il popolo ad essere sovrano, chi lo è?

Ai democratici importa davvero che la sovranità si compia a livello nazionale? o vogliono che si compia sempre, a livello municipale, cittadino, provinciale, regionale, nazionale e sovranazionale?
Dall’altra parte, coloro che oggi si fanno portavoce della lotta contro l’Europa maligna, saranno davvero disposti a creare un’Europa democratica? O hanno interesse in realtà nel ridimensionare ancora di più il ruolo dello Stato a vantaggio di poteri economici sovranazionali?

Quando dubitiamo della coerenza del prossimo, come nei 4 esempi di sopra, siamo noi stessi pronti ad ammettere che le persone non sono sempre consapevoli delle contraddizioni che incarnano? O tendiamo a pensare ci sia dolo e cattive intenzioni anche dove magari non ci sono?

Queste sono alcune delle domande che mi sono posto io. Domande che semplicemente mettono in discussione la narrativa proposta ogni giorno; spesso mistificata anche da falsi dibattiti e opposte opinioni, che però rinforzano questa stessa narrativa fatta di dicotomie false e strumentali.

Tu che dubbi hai?



Marco Moiso
Vicepresidente del Movimento Roosevelt
Supervisore per il Regno Unito