Velasquez Cristo in CroceDavanti a disastri, scandali, abusi della casta e di politici incompetenti o asserviti a logiche neo aristocratiche…Perché in Italia non è ancora scoppiata la rivoluzione ?

Il motivo potrebbe essere legato all’Ideologia del Senso di Colpa che è radicata nelle coscienze degli italiani da secoli se non da millenni e che risale all’innesto della cultura patriarcale cristiano-cattolica su quella matriarcale- pagana. Questa ideologia ha condizionato gli individui rendendoli immobili difronte al Potere e generando, per effetto controfobico, una Doppia Morale ossia una maschera di virtù manifesta che spesso nasconde il volto deforme del vizio. Esiste nella nostra cultura un ‘impersonale collettivo’ che condanna il peccato, ma perdona il peccatore che sembra realizzare, con il suo comportamento, l’unica libertà che la coscienza gli concede, nell’illusione di dominare così la propria sorda impotenza. Si tratta di una scissione della morale e dell’ethos collettivo che porta verso una visione mono oculare o se vogliamo ciclopica dell’esistenza, della società e della Storia.

La cultura o l’ideologia del senso di colpa trova la sua matrice iconografica nel Crucifisso, uno dei simboli più celebrati e venerati dalla Chiesa Cattolica. Il Crucifisso è la rappresentazione dell’uomo inchiodato al suo destino da una doppia Autorità, una Divina e l’altra Umana. Il figlio dell’uomo non sceglie il suo destino ma obbedisce ad un ordine superiore.

Al di là delle questioni teologiche che lascio a persone più competenti di me, quello che mi interessa è l’aspetto psicologico e transculturale che questo simbolo ha incuneato nelle nostre coscienze, ossia: una sottomissione ambivalente verso l’autorità, un atteggiamento passivo rispetto alla Storia e vissuti di dipendenza  rispetto alle figure di Potere. Infatti se si fa peccato contro l’autorità lo si fa nella penombra della Storia quasi per timore di essere scoperti o peggio nel timore di prendersi la responsabilità innanzi a se stessi e agli altri di quella decisione. Nasce la cultura del silenzio, dell’ignavia come rifugio di chi non se la sente di cambiare, perché cambiare implica impegno affrontando l’incognita di un rinnovamento, ma soprattutto implica pensare.                               Come dice il proverbio: “a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre” e il pensiero è qualcosa di pericoloso per una cultura fondata su clericalismi e visioni monoculari;  per questo il pensiero viene compresso anche simbolicamente da una Corona di Spine. La corona di spine sembra rappresentare l’allegoria di un pensiero che non può espandersi oltre il limite del dogma (suo calvario) altrimenti viene punto.                                                           Eppure Cristo non fu solo Agnello sacrificale, ma anche Leone vittorioso e lucente, come avviene in tutti gli archetipi sciamanici e poi messianici che contemplano l’armonia degli opposti.  Ma allora perché questo accanimento nella venerazione della sconfitta, del  sacrificio e del martirio?                                                                                Forse per celebrare la sottomissione verso il dogma e il verbo incarnato che sacrificandosi e soffrendo per la nostra redenzione ci ha legati alla logica di un Debito Eterno di cui la Chiesa vicaria è la sola titolata a riscuotere.

Prima ho accennato all’ ‘impersonale collettivo’ che è un termine usato in psicologia sociale per indicare tutto ciò che attraversa la nostra identità più intima e che costituisce di fatto la dimensione “transpersonale” che è quell’insieme di relazioni che investono la persona senza che questa possa riconoscerle come proprie. Infatti l’Ideologia del Senso di Colpa è una dimensione transpersonale con pesanti componenti simbolici di carattere liturgico.                                                                                                   Si tratterebbe di un fenomeno molto difficile da affrontare in quanto la cultura del senso di colpa tende a schiacciare l’individuo in maniera indiretta, sottile, utilizzando contenuti di natura dogmatica e irrazionale. La verità clericale ha influenzato e influenza il nostro modo di fare politica, la nostra società,  la nostra cultura,  il modo di pensare, ecc… ma il suo grande limite è l’essere il frutto dell’interpretazione del trascendente e non dell’analisi dell’immanente. 

La via Progressista può rappresentare la via del Leone lucente e vittorioso contrapposto a quello dell’Agnello immolato dal Padre e dallo Stato, con cui nessuno vuole indentificarsi e che costringe la coscienza a scindersi per non cadere nella blasfemia.
Quindi spezzando la Catena della Colpa si libereranno gli intelletti, si alleggeriranno le coscienze per avere Leoni generosi invece che Servitori silenziosi e Spettatori inermi.