DelacroixI creditori internazionali stanno ripetutamente tentando di strozzare la Grecia. Il Presidente della Bce Mario Draghi si sta comportando come un sadico torturatore, impedendo al governo guidato da Tsipras di finanziarsi fino alla definitiva capitolazione. Di fronte ad una simile quanto scellerata violenza la comunità internazionale tace, consentendo di fatto ai nazisti tecnocratici di seminare impunemente il panico. L’ex Troika non accetta punti di compromesso, vuole continuare a dettare l’agenda economica infischiandosene del mandato elettorale. Tsipras e Varoufakis, a dire il vero, provano a difendersi, opponendo una tenace Resistenza che, in mancanza di aiuti esterni, non potrà durare ancora a lungo. Nel 1938 la comunità internazionale accondiscese le richieste folli di Hitler in merito alla questione dei sudeti nella speranza di placarne la furia. Sappiamo tutti come andò a finire. Oggi è uguale. Se i governanti democratici e progressisti, a partire da Obama, non porranno subito un freno alla mire malefiche dei venerabili maestri Draghi e Schaeuble, l’Europa ripiomberà presto nel caos. Tsipras appare ultimamente impaurito, mentre si rincorrono le voci che dipingono come imminente un possibile accordo al ribasso. Se il nuovo governo greco dovesse infine piegarsi di fronte all’arroganza dei nazisti tecnocratici, verrebbe ufficialmente riconosciuto un precedente pericolosissimo. Nello scontro fra volontà popolare e imposizioni dei mercati privati internazionali sarebbero questi ultimi a prevalere, cancellando in un sol colpo anche quella parvenza di democrazia che da quasi un decennio ci propinano. I dirigenti di Syriza, evidentemente consci della gravità della posta in gioco, hanno diffuso un comunicato lucido e vero che vi ripropongo per intero:

Le linee rosse  del Governo sono le linee rosse del popolo greco. Dal primo momento che questo governo si è insediato, è stato chiaro – sia in Grecia, sia all’estero – che il mandato dato dal popolo greco è vincolante e costituisce la bussola per i negoziati. La “linea rossa” del governo greco è anche la “linea rossa” del popolo greco. Essi esprimono gli interessi dei lavoratori, dei lavoratori autonomi, dei pensionati, dei contadini e dei giovani. Essi esprimono il bisogno del paese di imboccare un nuovo percorso di sviluppo, che abbia al centro la giustizia sociale e la redistribuzione della ricchezza. La persistenza dei prestatori sulla realizzazione del programma dei Memorandum accettato dal governo Samaras, che mette un cappio sul paese attraverso una pressione politica crescente e l’asfissia sulla liquidità, è in diretto contrasto con l’ideale di sovranità democratica e popolare in Europa. Esprime l’impegno ossessivo all’austerità che distrugge lo stato sociale. Il direttorio oligarchico degli affari europei, stabilito in stanze chiuse in modo da non essere minimamente influenzato dalla volontà popolare, lastrica la strada per la crescita dell’estrema destra in Europa. Queste richieste non possono essere accettate. Non possono essere accettate dal popolo greco che ha lottato duramente, per tanti anni, per mettere fine alle politiche criminali dei Memorandum. Non possono essere accettate dai popoli europei e dalle forze progressiste sociali e politiche che lottano per una Europa della solidarietà e della democrazia. I cittadini greci e i cittadini europei non sono consumatori passivi dei telegiornali dell’ora di cena. Al contrario, noi crediamo fermamente che essi possono essere i protagonisti di questi negoziati che sono cruciali per il nostro futuro in Europa e nel mondo. SYRIZA prenderà tutte le iniziative necessarie per informare la società greca e i popoli europei. In ogni città, in ogni quartiere, in ogni posto di lavoro, e anche in tutti i paesi d’Europa i parlamentari greci, i parlamentari europei, i quadri di SYRIZA, insieme agli aderenti a SYRIZA e ogni forza politica e sociale che è al nostro fianco in solidarietà, si uniranno in un forte appello alla mobilitazione per la vittoria della democrazia e della dignità. Ora è il tempo per tutti di unirsi alla battaglia. Vinceremo.”

Dobbiamo aiutare i greci ad esportare ovunque la loro battaglia in difesa della sovranità popolare, minacciata senza remore da un manipolo di neonazisti che usa la moneta al posto dei forni crematori. La loro Resistenza è la nostra Resistenza. Quando Draghi e Schaeuble avranno finito di umiliare i cittadini ellenici, punteranno altrove il loro violento mirino. Portoghesi, spagnoli, francesi, italiani e irlandesi sono avvisati. Bisogna fare insieme adesso massa critica, per respingere come un sol uomo il meschino attacco pianificato e realizzato da alcuni noti contro-iniziati nel buio di logge perverse come la “Der Ring”, la “Three Eyes” e la “Hathor Pentalpha”. Sarebbe giusto organizzare ad Atene una sorta di presidio permanente, composto da uomini e donne di tutte le nazionalità, accumunati dallo stesso amore per la libertà e il rispetto dei diritti umani. Diritti umani calpestati ogni giorno dai nazisti tecnocratici, capaci di fare esplodere la miseria a livelli post-bellici. Bambini lasciati senza cibo e anziani senza cure: questa è l’Europa. I nazisti autentici sterminarono gli ebrei; i nazisti tecnocratici hanno scelto invece di accanirsi contro i greci. Obiettivi differenti per un identico paradigma. Non ripetiamo gli errori del passato. Non sminuiamo la gravità della situazione. Rinviare i problemi significa aggravarli. In Grecia si sta giocando una partita decisiva. Da una parte gli epigoni della peste nazista, dall’altra i difensori della democrazia e della libertà. Nel mezzo una marea di ignavi che rischia di fare il gioco dei primi. Non lasciamo soli i fratelli greci, uniamoci a loro subito in difesa di un principio di civiltà! LIBERTA’, UGUAGLIANZA, FRATELLANZA!