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Segue un articolo dal titolo “Matteo Renzi, il Convegno MR al Teatro Anfitrione di Roma e la necessità di riaprire un futuro dibattito di ampio respiro su adeguata attuazione e strategico perfezionamento della Costituzione italiana”, pubblicato da “Democrazia Radical Popolare” (http://www.democraziaradicalpopolare.it).   

“Democrazia Radical Popolare”: «Auspichiamo non soltanto che siano incrementati alcuni contatti privati e riservati tra esponenti del Movimento Roosevelt e ‘mondo renziano’ - in questo senso sarebbe auspicabile la presenza in extremis di Matteo Renzi al Convegno MR del Teatro Anfitrione, anche se non mancheranno altre analoghe occasioni future - ma anche che il dibattito sulla possibilità di riformare la Costituzione italiana sia affrontato in termini molto diversi da quelli del dicembre 2016, allorché l’ex premier fu sonoramente bocciato dal Popolo italiano, sulle sue proposte di modifiche costituzionali.
Forse, se davvero il ri-eletto Segretario del PD vuole modernizzare il Paese e rilanciare l’appeal della sua proposta politica, vi sono altre riforme che potrebbero davvero migliorare la Costituzione del 1948, modificandone la “lettera” per realizzarne lo spirito.
Riportiamo, a tal proposito, lo stralcio di alcuni passaggi di una comunicazione recente intercorsa via mail tra ambienti rooseveltiani e ambiti renziani: “Il Movimento Roosevelt, al tempo della consultazione referendaria sulle sue proposte di riforma costituzionale (dicembre 2016), in luogo di schierarsi in modo preconcetto a favore del si o del no - rifiutando qualsiasi strumentalizzazione del referendum contro di lei e il suo governo - si preoccupò anzitutto di implementare un sito specifico di informazione sui temi referendari: http://www.referendumsiono.it/ . Un sito frequentatissimo, peraltro.

Non pensavamo che le sue proposte fossero quelle giuste, per riformare la Costituzione e modernizzare il Paese, ma ritenevamo che fosse altrettanto sbagliata la posizione dogmatica di coloro che intendevano e intendono la Costituzione italiana come un totem immodificabile e che paventavano l’apocalisse e la fine della democrazia se al referendum fossero prevalsi i “si”.
Inoltre, leggendo il suo libro “Avanti”, ci è molto piaciuto un passaggio contenuto tra pagina 50 e 51, là dove lei critica aspramente le larghe intese politiche (da centrodestra a centrosinistra) che hanno condotto all’approvazione del Fiscal compact e dunque all’introduzione del principio del pareggio/equilibrio di bilancio costituzionale.
Ecco, noi crediamo che se lei, tra le sue proposte di riforma costituzionale, avesse messo al primo posto l’abolizione di quel principio, avrebbe stravinto la consultazione referendaria anche su altri temi e avrebbe avuto il popolo italiano maggioritariamente schierato dalla sua parte nei mesi e negli anni a venire.

Parimenti, noi crediamo che lei abbia sciupato una grande occasione di rigenerare il Paese, commettendo una serie di errori prospettici (sia sul piano nazionale che internazionale) nel corso dei suoi circa mille giorni a Palazzo Chigi. Errori di cui non sembra essersi reso del tutto conto, a giudicare da molte pagine del suo libro “Avanti”.
Forse, però, non è troppo tardi per riannodare quel feeling con la parte maggioritaria del popolo italiano, che ai suoi esordi come premier riponeva grande fiducia e speranza in lei.
Noi le proponiamo di ricominciare proprio dal tema della Costituzione e dalla possibilità di attuarla meglio in alcune parti sin qui male implementate, ma anche dall’opportunità di tornare a proporre delle riforme che - ne siamo convinti -  metterebbero l’Italia in condizione di realizzare davvero quella modernizzazione di cui lei ha cosi spesso parlato.”

Vedremo.
Le diplomazie sono al lavoro.

È naturale, d’altronde, che da parte del metapartitico Movimento Roosevelt ci si muova su più fronti, per un unico fine: rigenerare nella sostanza la Democrazia italiana, tornando a promuovere sviluppo economico e occupazionale, giustizia e mobilità sociale, pacifica coesistenza dei cittadini all’interno di landmarks istituzionali equilibrati e condivisi.
In questa prospettiva, non c’è alcuna contraddizione nel fatto di dialogare sia con coloro che Paolo Bracalini sul “Giornale” definisce ex-girotondini (errando tuttavia nel sovrapporre l’identità di costoro a quella, molto diversa, dei rooseveltiani), sia con il M5S, sia con lo stesso Matteo Renzi e il PD e persino con Lega e Centrodestra, qualora si trattasse di realizzare iniziative per il bene del Popolo italiano nel suo insieme.»

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