Gioele Magaldi: invece del MES, pensare ad un piano keynesiano di investimenti
- Dettagli
- Categoria: Blog
- Pubblicato: Mercoledì, 04 Dicembre 2019 10:42
- Postato da Comunicazioni Movimento Roosevelt
Movimento Roosevelt. Magaldi: altro che Mes, l'Italia pretenda 200 miliardi di euro per lavoro e infrastrutture, c'è da rimettere in piedi un Paese disastrato.
Un patetico scaricabarile, quello sul Mes, mentre l’Italia crolla e l’economia resta prigioniera dell’austerity imposta dall’attuale gestione dell’Eurozona. Per Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, la politica italiana offre un triste spettacolo: “Il governo gioca ancora una volta in difesa, anche sul Mes“, anziché decidersi ad attuare il cambio di orizzonte che il paese attende. “L’Italia – dice Magaldi – ha bisogno di un piano di investimenti da 200 miliardi, non computati nel deficit, per risollevare radicalmente l’economia: lavoro, infrastrutture, trasporti, scuole, welfare“. Senza un’iniezione keynesiana a fare da volano, sostiene Magaldi, l’economia è destinata a soffrire ancora, “costringendo gli italiani a patire all’infinito le conseguenze della crisi sociale, gravissima, nella quale il paese è sprofondato a causa delle devastanti politiche neoliberiste imposte dall’Ue“.
Sopravviverà, il Conte-bis, alla tempesta Mes? “Temo di sì“, sostiene il presidente del Movimento Roosevelt, “data la debolezza politica dei partiti di governo“, spaventati dal possibile ricorso alle elezioni anticipate. “Le tenterà tutte per restare in sella lo stesso Conte, la cui inconsistenza gioca a favore della durata dell’esecutivo: Giuseppe Conte, così servizievole coi politici europei che contano, è il primo a sapere che finirebbe triturato dagli elettori“, checché ne pensi il suo ammiratore Marco Travaglio. A proposito: “Saprebbe indicare, il direttore del “Fatto Quotidiano”, un solo atto significativo di buon governo messo a segno dal premier?“.
Analoga mediocrità da parte dell’alleato Renzi, peraltro già rottamato dagli italiani, a cui (da primo ministro) aveva venduto solo chiacchiere: “Oggi lo attaccano ingiustamente per le inchieste giudiziarie di cui è oggetto, che non sono concluse e che non dovrebbero condizionare la politica. Semmai – aggiunge Magaldi – Renzi è da bocciare sul piano politico, visto che continua a non proporre alcuna ricetta per affrancare l’Italia dalla crisi strutturale provocata dal rigore Ue“. In questo contesto, il Mes è solo l’ennesima trappola burocratica, conclude Magaldi: e non sarà neppure l’ultima, se non si trova il coraggio politico di rivendicare “un’Europa unita e democratica, senza più scarsità artificiosa di moneta e legislazioni fiscali privilegiate, e con eurobond che annullino finalmente il ricatto dello spread“.
(3 dicembre 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata