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lavoie 66199
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«Lord Skidelsky, il biografo di John Maynard Keynes, scrive che la scuola postkeynesiana è quella più vicina allo spirito delle sue opere.
Ma cosa differenzia l'economia postkeynesiana dalla scuola neoclassica (neoliberista e neokeynesiana)?
Il professor Marc Lavoie dell'Università di Ottawa lo spiega tramite i 7 paradigmi che la contraddistinguono: 

1 - REALISMO (al posto di STRUMENTALISMO):  L'analisi deve partire dalla realtà, e non da ipotesi astratte o ideali, e descrivere l'effettivo funzionamento dei sistemi economici. 

2 - OLISMO (al posto di INDIVIDUALISMO):  Il tutto è più della somma delle parti; l'individuo non è un atomo indipendente, ma è influenzato dall'ambiente sociale; le istituzioni hanno una propria realtà specifica. 

3 - RAZIONALITA' LIMITATA (al posto di IPER-RAZIONALITA'):  Gli agenti spesso dispongono di informazioni insufficienti e hanno capacità limitate di gestirle; perciò agiscono in base a convenzioni o per imitazione. 

4 - ENFASI SULLA PRODUZIONE (invece che sulla SCARSITA'):  Conta, più che la quantità di risorse, il grado con cui sono utilizzate (che ad es. aumenta con la piena occupazione). 

5 - INTERVENTO DELLO STATO (invece che del MERCATO):  Il mercato non è equo, né efficiente, né si auto-regola; lo Stato deve perciò intervenire direttamente o indirettamente. 

6 - RUOLO DELLA DOMANDA (invece che dell'OFFERTA):  La produzione è trainata dalla domanda, e non dai vincoli dell'offerta, anche nel lungo periodo. 

7 - TEMPO STORICO (invece che LOGICO):  Il tempo è irreversibile, e la posizione di equilibrio non è indipendente dal sentiero seguito per raggiungerla.»