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Il primo gennaio del 2017 il “fogno europeo” regalerà agli itaGLIani ignari e “svuotati di ogni” un nuovo regalo/“svuotamento” voluto per far sopravvivere Euro ed UE (quindi i “mercati”, cioè i prestatori privati di soldi agli Stati).

Per far sì che sopravvivano Euro ed UE (quindi i “mercati”, cioè i prestatori privati di soldi agli Stati) devono crepare le “persone comuni” (l’Euro e l’UE sono nati per questo).  «Ma chi se ne frega», diranno in tanti: «l’importante e far sì che vivano l’Euro e l’UE... ci attendono “sfide globali”!» AH, sì... quali? («Mi son distratto un attimo... colpa d'Alfredo!», direbbe qualcuno).

Sul punto di cui sopra potrei aprire un ampia parentesi: una parentesi a proposito delle cosiddette “sfide globali” che attendiamo da 35 anni (dall’inizio della globalizzazione), ma di cui ancora non si vede quasi alcuna traccia... ma attendo ancora qualche mese, in attesa di ulteriore “altro che verrà”, come ho più di una volta annunciato.

Il regalo/“svuotamento” per far sì che sopravvivano l’Euro e l’UE anche nel 2017 arriva dal Governo che maggiormente - assieme ai Governi Amato, Prodi e D’Alema - “ha salvato l’Italia” (il Governo Monti).

“Salvare” significa uccidere i Diritti di centinaia di milioni di persone - quindi le loro vite - a discapito di pochissimi. Chi uccide meglio - chi “salva” meglio - attraverso lo strano “nuovo” concetto di “Riforma” (che sostanzialmente significa svuotare la gente comune di Diritti, beni personali, dignità, Democrazia e Libertà acquisite dopo anni di lotte, sacrifici e sangue versato), sarà incoronato “salvatore” (verificate da soli chi hanno premiato negli anni dell’UE e leggete le motivazioni).

La “formula” esatta della “Riforma” l’ha ben spiegata Deanna Pala, esponente della rete MMT: «Per avere la prova che si tratti di una Riforma dettata dalle élite devi porti una semplice domanda: “Faccio parte del 99% della popolazione. Questa riforma migliora o peggiora le mie condizioni in termini di diritti, rappresentatività, reddito e servizi?”

Se la risposta è negativa, è una Riforma.»

L’acceleramento del “fogno europeo” per gli itaGLIani ha conosciuto uno dei suoi “massimi successi” nel 2011, quando alla BCE ci fu il cambio Jean Claude Trichet/Mario Draghi.

I due - Jean Claude Trichet e Mario Draghi - decisero per una “pacata letterina” a quattro mani all’allora Governo itaGLIota e ne decretò la fine.

La “pacata letterina”, in sostanza (esattamente come avvenne ed avviene in Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro e vari altri Paesi del “fogno europeo”...) è servita ad allungare la vita alla moneta di Prodi (l’EURO), quindi l’UE e i “mercati” (cioè i prestatori privati di soldi agli Stati).

Non per caso, la “pacata letterina”, fu così “presentata”: «Misure urgenti per evitare il collasso del Paese e dell'Euro» (sarebbe stato più onesto scrivere/dire a coloro che Jacques Attali ha definito “plebaglia europea” - in questo caso “plebaglia itaGLIota” - che le misure urgenti erano volte a far sì che i pochissimi ricchi “pensatori”, prestatori e beneficiari del “sistema Euro” continuassero ad arricchirsi...).

Di seguito i punti della “Lettera ‘segreta’ della BCE al Govero italiano”.  

1. Privatizzazione dei servizi pubblici

«Complessiva, radicale e credibile strategia di Riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali, da applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.»

2. Modifica delle norme sulla contrattazione, sulle assunzioni e sui licenziamenti

«Esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione». Ancora: «Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.»

3. Raggiungere un deficit pubblico pari all’1% del Pil già nel 2012

«Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie»; bisogna «anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L’obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell’1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa.»

4. Ritoccare le pensioni e allungare l’età pensionabile delle donne

«Intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l’età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012»; «andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.»

5. Ridurre i costi dell’impiego pubblico tagliando, se necessario, gli stipendi

«Valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.»

6. Revisione dell’amministrazione pubblica e abolizione delle Province

«Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l’uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell’istruzione). C’è l’esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.»

Perché tutto quello di cui sopra? Semplicemente per pagare gli interessi ai prestatori privati (quindi ingandire i conti correnti di questi ultimi), quindi tenere in piedi Euro ed UE  e togliere di mezzo il Governo “incapace”... incapace di “applicare” quanto sopra, quindi d’ingigantire i conti correnti dei pochi non molto noti!

Qualcuno, dirà: «Ma come, non sono le Banche Centrali per conto dei Governi che stampano e successivamente distribuiscono spendendo a deficit» (che nella sostanza significa spendere più di quel che si incassa... altrimenti NON “cresci”... “decresci”!)?

“Finalmente”, però, anche Berlusconi (dopo “l’improvvvisa” scalata di Vivendi da me indirettamente e pubblicamente annunciata in largo anticipo e “stranamente” avvenuta dopo la vittoria del NO al Referendum - cui potrebbe seguire a brevissimo anche una “nuova scalata” della magistratura, sempre nei confronti di Berlusconi...) ha “imparato” a fare politica. Difatti, dopo aver proposto ed immediatamente scaricato l’ “illuminato” Stefano Parisi (quello per cui «Io penso che il nostro grande problema sia il debito, dobbiamo occuparci di ridurlo, tagliando la spesa pubblica»), ha svoltato con l’appoggio al Governo Gentiloni, quindi la “nuova idea”: «Mario Draghi Presidente del Consiglio»...

Con il sostegno a Gentiloni e Mario Draghi premier (possibile vincitore che naturalmente non accetterà MAI...), Berlusconi potrà non solo dire addio a tutte le varie “scalate” dei “mercati” alle sue aziende ed ai suoi capitali, ma potrà - sempre secondo me, ovviamente... - ottenere finalmente anche la tanto attesa agibilità politica dalla Corte di Giustizia Europea (che poi a lui non importa nulla dell’agibilità politica, parliamoci chiaro: a lui interessa uscire “pulito”...) e forse anche una magistratura incredibilmente ed improvvisamente poco o addirittura per nulla interessata a lui...

In ogni caso, voglio “tranquillizzare” - manco tanto, per la verità - il Presidente Berlusconi...

Come difatti scrissi alcuni mesi fa all’interno della “Lettera” a lui indirizzata: «Il Vero Potere, secondo me, anche se Lei un giorno non troppo lontano dovesse decidere in un passo indietro “definitivo”, non Le permetterebbe l’uscita “definitiva” dalla scena politica. Questo perché, sempre secondo me e secondo la mia analisi (che onestamente non è solo la mia analisi), il Vero Potere ha bisogno di Lei e di altri che non c’entrano assolutamente nulla con tutti quelli che sono i “fatti che contano” veramente, i “veri giochi”...» (chi ha orecchie per intendetere, intenda... Vedo quasi utopico il fatto che la miglior arma di “distrazione di massa” itaGLIota venga definitivamente accantonata).

La migliore descrizione di Mario Draghi la fornisco per bocca di Francesco Cossiga che, direttamente in TV (precisamente alla trasmissione “Uno Mattina” del 24 gennaio 2008), a proposito di Mario Draghi, affermò: «Un vile. Un vile affarista. Non si può nominare Presidente del Consiglio dei Ministri chi è stato assunto dalla Goldman Sachs, grande banca d'affari americana... e male! Molto male io feci ad appoggiarne, quasi a imporre, la candidatura a Silvio Berlusconi. Male! Molto male! E' il liquidatore, dopo la famosa crociera sul “Britannia” dell'industria pubblica. La svendita dell'industria pubblica italiana quand'era Direttore Generale del Tesoro, e immaginati che cosa farebbe da Presidente del Consiglio dei Ministri. Svenderebbe quel che rimane: Finmeccanica, l'ENEL, l'ENI, e certamente ai suoi ex comparuzzi di Goldman Sachs.»

Ma torniamo al 2017 ed agli ulteriori “regali” da parte del “fogno europeo” agli abitanti itaGLIoti sempre finalizzati a salvare Euro ed UE e sempre finalizzati a demolire Diritti, beni personali, dignità, Democrazia e Libertà acquisite dopo anni di lotte, sacrifici e sangue versato.

Il 1° gennaio 2017 scatta una nuova disposizione della legge Fornero: scomparirà la mobilità per i lavoratori colpiti da licenziamento collettivo.

Sarà eliminata l’indennità che spettava ai lavoratori licenziati da aziende con più di 15 dipendenti o imprese commerciali con più di 50: indennità che poteva durare fino a sette anni.

L’unico assegno di disoccupazione resta la Naspi (“uguale” per tutti).

Dal prossimo anno, inoltre, verranno meno anche gli incentivi alle assunzioni per tutti coloro che continueranno a percepire l’indennità di mobilità anche nel 2017.

Secondo uno studio della UIL le persone che rischiano di perdere gli sgravi sono circa 185.000.

Con l’abrogazione della indennità di mobilità - sempre secondo lo studio della UIL: «I risparmi per lo Stato saranno di oltre 2,5 miliardi di Euro, a cui si aggiungeranno le minori spese per il cadere degli incentivi alle assunzioni».

Anche qui: perché tutto quello di cui sopra? Semplicemente per pagare gli interessi ai prestatori privati (quindi sempre per continuare ad ingandire i conti correnti di questi ultimi), quindi tenere ancora in piedi Euro ed UE, continuando ad ingigantire i conti correnti dei pochi non molto noti...

Un “complotto”, dirà qualche idiota... La risposta: «I cambiamenti portati dalla Riforma delle pensioni del Governo Monti erano necessari per compiacere i mercati finanziari, altrimenti i mercati avrebbero devastato l’Italia» (Elsa Fornero, 15 novembre 2012, WorldPensionSummit ad Amsterdam).


Vincenzo Bellisario

(Articolo del 31 Dicembre 2016)

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