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Negli ultimi giorni ho notato un certo parossismo, nei confronti delle elezioni statunitensi. Nel nostro gruppo facebook abbiamo discusso le due lunghe interviste rilasciate da Magaldi (una per il canale Youtube MR London TV, l’altra per ByoBlu) mentre arrivavano a ritmo frenetico link  agli stessi articoli/video riguardanti il futuro Presidente degli USA da parte di più utenti.

Ma è al di fuori del nostro cortile (per quanto questo conti 52.000 iscritti) che, al solito, le posizioni si sono polarizzate: da un lato, americani che vogliono emigrare e commentatori nostrani che annunciano cataclismi; dall’altro lato, su alcuni sostenitori stelle&strisce di Trump ce ne sarebbe, da sputare odio (in tutto il paese, ci sono stati eventi diffusi in cui qualcuno ha pensato bene di festeggiare la vittoria aggredendo qualche membro di minoranza a caso). E poi ci sono i connazionali di estrema destra, estrema sinistra confusa, e in aggiunta un certo rossobrunismo strisciante anche in persone di buona apertura mentale e discreto spirito democratico, persone che esultano alla vittoria di Trump come un grandissimo punto messo a segno “contro l’Elite”

Nel mezzo di questa baraonda sono circolate, assai opportunamente, le videointerviste di Magaldi.

Tuttavia, queste interviste sono state perlopiù commentate a sproposito, e chi lo ha fatto ha dimostrato o di non averle ascoltate, oppure di non averle capite. Penso che sia bene riassumere alcuni punti importanti.

-Ricordo, per chi ci leggesse per la prima volta, che ciò che dice il nostro Presidente è molto importante perché egli è l’unico leader di Movimento politico che è anche un INSIDER dell’High Office del potere,  in maniera schietta e trasparente, in quanto parte di consessi  massonici di stampo progressista dei quali personalmente lo considero una sorta di portavoce-

Ecco i punti

1-      L’appoggio dei circuiti massonici progressisti a Donald Trump si è limitato alle primarie del Partito Repubblicano.  Quegli stessi circuiti hanno sostenuto, alle elezioni di Novembre, la Clinton. Almeno palesemente, perché nulla ci è stato detto, per ora, a proposito di eventuali manovre occulte.
La necessità di far vincere le primarie a Trump deriva dal fatto che  - non solo Jeb Bush, ma anche qualsiasi altro candidato repubblicano al di fuori del tycoon -  avrebbe avuto come danti causa quei circuiti che hanno lo zampino  nel terrorismo sedicente islamico, e in quelle guerre che non servono certo a debellarlo, ma solamente a depredare


2-      La Clinton non poteva mai essere una paladina dei diritti, e ancor meno potrebbe esserlo Trump.
  

3-      Non tutto il male viene per nuocere, però. Trump è un in catalogabile cavallo pazzo, spinto soprattutto da interesse personale, quindi porterà con sé uno scenario meno narcotico di quello ipotizzabile con una Clinton. Porterà quella dose di imprevedibilità, che oltre ai rischi offrirà anche opportunità di manovra a quel fronte che si dichiara erede di Martin Luther King, Arthur Schlesinger Jr  e John Rawls

 
4-      C’è infine speranza per un “eterogenesi dei fini”: ovvero, del fatto che i sedicenti socialdemocratici e sedicenti liberal sparsi per le lande occidentali si diano davvero una mossa a rivoluzionare il proprio paradigma al fine di riesumare queste importantissime e imprescindibili identità (al momento solo nominali), e di farne una genuina sintesi  social-liberale. È questo ciò di cui abbiamo bisogno. Non di neoliberismo, né di nazionalismo, né di marxismo.