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Il Movimento Cinque Stelle ha avuto il grande merito di riunire il malcontento verso la politica e di dargli rappresentanza in Parlamento.

Purtroppo, quello che sembra essere il limite del Movimento 5 Stelle è lo sviluppo della visione di Società che si vuole realizzare tramite l’azione politica. Come dice Gioele Magaldi “Non bastano l'onestà e la trasparenza, per governare una grande città o un grande Paese. …Non bastano i proclami e le denunce contro le altrui carenze e l'altrui corruzione.” Per cambiare paradigma serve una visione ben definita della Società che si vuole creare ed una roadmap che sappia descrivere come realizzarla.

 Il Movimento Roosevelt, fin dalla sua nascita, si è detto disponibile ad aiutare il M5S a definire una visione di società prospera, democratica e realmente alternativa a quella creata da una politica troppo spesso asservita a poteri interessati nello smaltimento della cosa pubblica.

In quest’ottica, noi del Movimento Roosevelt pensiamo che Roma possa essere il volano di una nuova proposta politica capace di combattere l’involuzione antidemocratica, antipolitica ed antisociale in atto in Italia ed è in quest’ottica che, prima delle elezioni comunali di Roma del 2016, il MR ha offerto a Virginia Raggi la possibilità di fare un passo indietro (magari a posizione di Vice Sindaco) e di dare spazio alla candidatura di Nino Galloni.

Nino Galloni è una persona con una chiara visione di società, liberale, aperta, democratica e socialmente equa e con gli strumenti ed il ‘know-how’ per raggiungerla.

Alcuni sprovveduti hanno definito Galloni come ‘uomo di Stato’ in chiave dispregiativa. Ebbene, l’economista Galloni è uomo di Stato, sì; ma ancora prima di essere uomo di Stato, è un uomo che ha lottato una vita per il benessere del popolo, da dentro lo Stato, contro chi tenta di approfittare dello Stato per indurre la società ad una condizione di necessità; perché è nella condizione di ‘necessità’ che si controllano le persone. E’ quando le persone hanno bisogno che le si può manipolare meglio e che le si può convincere a prendere decisioni contro i loro stessi interessi. E’ in condizione di bisogno che si possono convincere le persone che lo ‘Stato minimo’, invece che uno Stato giusto e orientato verso la tutela dei cittadini, sia la soluzione ai problemi ed alle disuguaglianze volute dai poteri ‘neo-con’.

L’economista Galloni crede, invece, che in una società capitalista e liberale, ci sia necessità di uno Stato che sia in grado di creare e redistribuire ricchezza attraverso politiche post-keynesiane. Su tali posizioni non è disposto a compromessi, a tal punto da essere inviso anche ad alcune frange del M5S: i famosi sostenitori della decrescita.

Come dice Magaldi, Nino Galloni può essere davvero “un Cavallo di Troia dentro il paradigma funesto dell'Austerity che da anni martirizza l'Italia e i suoi comuni con assurdi vincoli di bilancio e con il famigerato Patto di stabilità”.

“Ma Virginia Raggi e Daniele Frongia ancora non hanno deciso, perché stavolta la decisione avrebbe conseguenze epocali, anche sul futuro del M5S nazionale.

Scegliere Nino Galloni significherebbe fare di Roma il trampolino di lancio per una vera rivoluzione politico-economica in grado di estendersi a tutta la Penisola.

Ma significherebbe anche riconoscere- come sarebbe normale fare, del resto- che non ci si può candidare a governare Roma o l'Italia senza un progetto strutturato e coerente.

Un progetto visionario (come certo è stato quello di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: onore al merito), ma anche coerente, in grado di convincere governando, oltre che di vincere per demerito altrui, salvo poi rimanere paralizzati per carenza di un paradigna efficace da attuare.”

Quando Nino Galloni diede la disponibilità alla candidatura a Sindaco, Beppe Grillo non accettò l’invito. In fondo, come ebbe a dire tramite mezzo televisivo, la Raggi non poteva non vincere, essendo lei bella, laureata e con un figlio. Ma il problema non è vincere, quanto sapere amministrare; ed oggi, che la giunta Raggi sembra annaspare, dopo appena due mesi dalle elezioni, il nome di Nino Galloni è tornato sui giornali come candidato al ruolo di Assessore al bilancio.

Ma può una persona di levatura internazionale come Nino Galloni ‘accontentarsi’ del ruolo di Assessore? Sì, per spirito di dovere e per lottare nell’interesse dei cittadini; da dentro lo Stato contro chi dello Stato si vuole approfittare.

Nino, che di stipendio e poltrone non ha bisogno, ma è mosso dall’ambizione di aiutare Roma a rialzarsi, non può e non deve accontentarsi dell’Assessorato al Bilancio. Nino Galloni deve essere messo nelle condizioni di lavorare e di far rinascere Roma all’insegna della prosperità. Nino Galloni deve essere messo nella condizione di sviluppare il suo programma, partendo dalle Olimpiadi, qualora lui lo ritenesse giusto, nell’interesse di Roma, dei suoi cittadini e di un rilancio di una proposta democratico-progressista di matrice post keynesiana. Per fare questo, il ruolo di Galloni non può essere limitato all’assessorato al bilancio, ma, come da intenzioni e squadra originale della Raggi, l’Assessorato di Galloni deve includere bilancio,  patrimonio e partecipate. Solo cosi Roma può ripartire.

Quindi qual’è il prezzo per avere Galloni in squadra? Lasciargli pianificare ed attuare la Rinascita di Roma.



Marco Moiso

Coordinatore del Direttorio Generale