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Egregio Presidente,

innanzitutto volevo ringraziarLa per tutti gli impressionanti sforzi e le impressionanti energie che Lei ha profuso negli ultimi anni e, da italiano, per tutto quello che ha fatto per l’Italia e per gli italiani: in primis “illuminandoci” su tante argomentazioni “nascoste” su cui ancora oggi, nonostante gli sforzi non indifferenti, decine di milioni di italiani, navigano nel buio.

In ogni caso: approfitterò di questa “pubblica opportunità”, concentrandomi principalmente sugli ultimi due anni.

Prima di entrare nel vivo di questa “lettera” e, per motivazioni che comprenderà a brevissimo, mi sembra più che giusto ricordare due eventi “collegati” che, di fatto, come tutti gli ambienti “attenti” e che “contano” in Italia e nel Mondo hanno privatamente riconosciuto senza quasi mai manifestarlo, hanno “stravolto” il Mondo.

Primo: in ordine di tempo, ancora una volta, mi preme nuovamente ricordare la pubblicazione del suo libro Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges (novembre 2014), libro che ha letteralmente e di fatto stravolto la storia del Mondo oltre che l’approccio da parte di tutti quelli che in qualche modo possono definirsi studiosi e/o giornalisti e scrittori “seri” che hanno indagato ed indagano su tutte quelle che sono le vere tematiche nascoste che riguardano il Mondo e la vita di quasi tutti gli esseri umani e che dovrebbero interessare senza se, senza ma ed a tempo indeterminato tutta l’opinione pubblica e che hanno cercato ed ancora oggi cercano di spiegare tutte le “distorsioni della realtà” che hanno condizionato e condizionano in negativo quasi tutti noi.

Secondo: sempre per ordine di tempo, volevo ricordare la nascita del Movimento Roosevelt (Perugia, marzo 2015), Movimento che ha natura politica metapartitica, con l’intenzione di aggregare i progressisti, i democratici e i libertari di sensibilità socialista (in senso democratico-liberale) di tutte le latitudini politiche, civili e culturali: Movimento di cui faccio orgogliosamente parte. Due Progetti che, rispettivamente, sono nati per fornire la consapevolezza e la Soluzione a tutti i cittadini di questo Mondo... La ringrazio anche e soprattutto per questo!

Chiusa questa breve parentesi per me indispensabile per entrare nel vivo del principale argomento della “lettera”, non posso non citare e non parlare di un fatto che, senza ombra di dubbio, resterà nella storia e di cui si parlerà per anni: Presidente, sto per entrare nel merito della cosiddetta “Brexit”, ossia l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, sancita attraverso un Referendum popolare... Referendum propositivi e abrogativi e leggi di iniziativa popolare che, per il Movimento Roosevelt, rapprentano la massima espressione della DEMOCRAZIA.

Prima di iniziare mi preme darLe due notizie. La prima é che alcuni noti ricchi hanno affermato di aver paura «Che i poveri insorgano e facciano cadere i ricchi»; la seconda e che la “Brexit” è costata ai portafogli dei multimiliardari del Mondo che “giocano” con i mercati finanziari (quindi sulla pelle delle persone) circa 3.900 miliardi di Dollari... questo mi rende “felice” (considerando tutto quel che è accaduto nel Mondo negli ultimi anni per opera di alcuni di questi multimiliardari) e questa è stata una delle principali motivazioni che ha fatto “rosicare” non poco tutti i media asserviti che, per forza di cose, sono legati mani e piedi ai capitali che circolano all’interno di questi mondi, quindi alle persone che “giocano” attraverso i mercati finanziari.

Ritornando al punto principale di cui sopra: è proprio grazie a quest’occasione molto importante - la “Brexit” - che è scaturita in me l’esigenza di indirizzarLe questa “lettera”.

Prima di entrare nel merito di alcune mie riflessioni e non per caso, voglio “ricordarLe” due passaggi dell’Articolo 3 dello Statuto del Movimento Roosevelt (Principi e finalità) che riguardano nello specifico l’Europa (uno che considero come una sorta d’introduzione ed uno che entra nello specifico sulle cose da fare in Europa - mi riferisco al Comma 3 e 4 dello Statuto del Movimento).

Comma 3. Il Movimento Roosevelt, in omaggio ai principi rooseveltiani, keynesiani e rawlsiani cosi come furono propugnati a suo tempo da Franklin ed Eleanor Roosevelt, da John Maynard Keynes e da John Rawls, e che saranno aggiornati e perfezionati nel Manifesto Rooseveltiano, traendo le proprie radici e ispirazioni culturali da una tradizione limpidamente progressista che ha origini più o meno remote in Giovanni Pico della Mirandola (1463-1494), pionieristico apologeta proto-moderno di una dignità esistenziale dell’uomo piena, integra e amplissima, sottratta a vincoli dogmatici angusti e oppressivi di natura sia civile-culturale che confessionale; in Erasmo da Rotterdam (1466-1536), con riferimento alle prime formulazioni dell’ecumenismo e della tolleranza politico-religiosa in una Europa cinquecentesca lacerata da violente spinte pseudo-riformatrici e altre contro-riformatrici; in Giordano Bruno (1548-1600) per quel che attiene ad una titanica rivendicazione della libertà di pensiero e di ricerca filosofico-scientifica alla vigilia della modernità; in John Locke (1632-1704) per quanto concerne una aurorale promozione del liberalismo e del parlamentarismo moderno; in Montesquieu (1689-1755) e Voltaire (1694-1778) sul piano di una visione raffinatamente liberale e pluralistica degli ordinamenti costituzionali e civili; in George Washington (1732-1799), in Benjamin Franklin (1706-1790) e in Thomas Jefferson (1743-1826) per la spinta decisiva, il carisma creativo e l’energia visionaria con la quale furono dapprima affermati i valori liberali e democratici della Dichiarazione di Indipendenza Americana del 4 luglio 1776, quindi confermati e ampliati questi valori nella Costituzione Americana del 1787, infine difesi gli stessi valori da ogni tentazione neo-aristocratica (vedi l’episodio storico della creazione dell’Ordine dei Cincinnati) da parte degli alti ufficiali dell’ esercito statunitense, vittorioso sulle truppe britanniche nel conflitto indipendentista del 1775-1783; in Luigi Filippo II di Borbone-Orleans (1747-1793), che rinunciò al suo status di principe di sangue reale e volle farsi chiamare Philippe Egalité e Citoyen Egalité, in omaggio ai valori repubblicani ed egualitari della Rivoluzione Francese; in Gilbert du Motier de La Fayette (1757-1834), che rinunciò ai suoi privilegi di grande aristocratico- anch’egli pretendendo di essere denominato Citoyen La Fayette e non marchese de La Fayette- che si mise al servizio di tre rivoluzioni (americana a partire dal 1777, francese sin dal 1789 e ancora nel 1830) e per più di mezzo secolo rappresentò il punto di riferimento di ogni rivendicazione liberal-progressista da una parte all’altra dell’Atlantico, anche in tempi di involuzione neo-oligarchica napoleonica e poi di reazione restauratrice post-Congresso di Vienna del 1814-15; in Nicolas de Condorcet (1743-1794) e Olympe de Gouges (1748-1793) per quel che riguarda la fiducia nel perfezionamento progressivo della convivenza politica, sociale e culturale tra esseri liberi, uguali e affratellati tra loro, nonostante le differenze di ceto, di sesso, di razza, di religione, etc., e per la migliore declinazione intensiva ed estensiva dei principi di Libertà, Fratellanza e Uguaglianza recepiti nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino emanata il 26 agosto 1789 e ampliati nella Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina del 1791; in Thomas Paine (1737-1809) per le convinzioni radicalmente laiche, libertarie, democratiche e anti-oligarchiche che lo condussero, tra le altre cose, ad essere il massimo e più popolare ideologo progressista sia della Rivoluzione Americana del 1776 che di quella Francese del 1789; in Giuseppe Mazzini (1805-1872), Alexander Herzen (1812-1870), Giuseppe Garibaldi (1807-1882), Samuel Gridley Howe (1801-1876), Lajos Kossuth (1802-1894), Benjamin Franklin Wade (1800-1878) e John Stuart Mill (1806-1873) per le prime contaminazioni fra istanze liberali e socialiste; in John Dewey (1859-1952), Leonard Hobhouse (1864-1929), Eduard Bernstein (1850-1932), Gaetano Salvemini (1873-1957), Alexander Fyodorovich Kerensky (1881-1970), John Maynard Keynes (1883-1946), William Beveridge (1879-1963), Piero Gobetti (1901-1926), Carlo Rosselli (1899-1937), Gerard Swope (1872-1957), Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), Eleanor Roosevelt (1884-1962), Angelo Roncalli/Papa Giovanni XXIII (1881-1963), Meuccio Ruini (1877-1970), George Orwell (1903-1950), Altiero Spinelli (1907-1986), Martin Luther King (1929-1968), Federico Caffè (1914-1987), Roberto Tremelloni (1900-1987), John Kenneth Galbraith (1908-2006), Arthur Schlesinger Jr. (1917-2007), John Rawls (1921-2002), Carlo Maria Martini (1927-2012), Amartya Sen (classe 1933) ed altri (assimilabili per Weltanschauung ai personaggi di varie epoche che abbiamo sin qui citato), per un progressivo perfezionamento di tali contaminazioni, in diversi ambiti e contesti e con sfumature differenziate; intende diffondere capillarmente una declinazione radicale e sostanziale della DEMOCRAZIA (e delle tradizioni ideologiche progressiste che in essa sono confluite, contaminandosi reciprocamente) nel dibattito politico-culturale contemporaneo, facendone il punto di partenza per la sconfitta di ogni declinazione rigidamente e dogmaticamente neoliberista, neoaristocratica, elitaria, oligarchica, anti-egualitaria, ierocratico/clericale, anti-laica (che è cosa diversa dall’essere religiosamente ispirata, rispettosa però dalla natura necessariamente laicizzante delle Istituzioni pubbliche entro un orizzonte compiutamente democratico e liberale), autoritaria, liberticida e anti-democratica dei processi di globalizzazione in atto e di qualsivoglia ipotesi di convivenza civile tra esseri umani.

Comma 4. Il Movimento Roosevelt, in particolare, con riferimento all’attuale problema della governance europea, intende promuovere o una radicale trasformazione dei Trattati europei vigenti (a partire dal Trattato di Maastricht del 1992), oppure una loro tombale invalidazione, qualora non sia possibile modificarli nella prospettiva di una ritrovata democraticità sostanziale, a tutti i livelli, del funzionamento dell’Unione Europea e dell’Eurozona. Su questa traiettoria ideologica e operativa, il Movimento Roosevelt intende restituire integrale potestà sovrana al Popolo Europeo, o passando per una transitoria restituzione di piena sovranità alle singole nazioni del Vecchio Continente - in vista di un successivo riavvio del processo federativo - oppure pervenendo direttamente, a partire dall’attuale Unione Europea, a dei genuini Stati Uniti d’Europa. USE (United States of Europe), dove il potere legislativo sia esercitato dal Popolo Europeo Sovrano in forma diretta, tramite Referendum propositivi e abrogativi e leggi di iniziativa popolare; in forma indiretta, mediante l’elezione periodica di rappresentanti al Parlamento Europeo. Stati Uniti d’Europa dotati di una precisa Costituzione elaborata e deliberata con il supporto e il suffragio del Popolo Europeo Sovrano (debitamente coinvolto, informato e consultato, in questo processo costituente, sin dalla sua originaria elaborazione da parte di esperti giuristi-costituzionalisti), che assegni il potere esecutivo a Governi continentali fiduciabili e sfiduciabili dallo stesso Parlamento Europeo e il potere giudiziario federale a magistrati direttamente eletti sempre dal Popolo Europeo Sovrano.

Presidente, come affermavo, il 23 giugno 2016 (pochi giorni fa), il Popolo Sovrano Britannico si è espresso a favore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e, come Lei ebbe a sottolineare il giorno seguente a questo importantissimo evento di portata storica: «Gli Apprendisti Stregoni dell'Europa matrigna e tecnocratica asservita a interessi oligarchici privati, naturalmente, avrebbero preferito che prevalesse il “Remain” al Referendum britannico sulla Brexit. E lo avrebbero preferito per continuare con le stesse modalità di sempre a gestire l'attuale versione antidemocratica e antipopolare dell'Unione Europea.

Ma, come ha scritto lucidamente stamane Marco Moiso in un post che ho rilanciato sul mio Diario Facebook e che ho voluto far fissare provvisoriamente in alto sul Gruppo Facebook ufficiale del Movimento Roosevelt:

“Gioele ha spiegato in tutti i modi chi c'è dietro le politiche Europee...

L'Europa è solo uno strumento.

Eppure si confonde ancora il criminale di bassa lega (ma con giacca e cravatta) col mandante. Io sono allibito da tutti coloro che in Italia si dicono contenti del ‘Brexit’...

Tutta gente che pensa che questo sia un moto popolare anti sistema. Cazzate!

Mi domando se queste persone sappiano chi è Farage? Chi sono i grandi promotori del Brexit? Qual è la visione politico sociale ed economica di chi ha spinto per il Brexit? Questi rivoluzionari antieuropei hanno visto i documentari a sostegno del Brexit e quali riforme propongono? Questi rivoluzionari che dicono di attaccare il potere, sanno che il potere si afferma meglio in condizioni di moderata destabilizzazione?

Una visione del Mondo basata sulle libertà individuali, sulle pari opportunità, sui Diritti e sulla riduzione delle disuguaglianze, una visione di Mondo opposta a quella dei promotori del Brexit, è la BASE ideologica di un Movimento come il nostro... (NB: si riferisce al Movimento Roosevelt).

Il Brexit è un attacco allo stato sociale in Europa.

Guardate, non credo che finirà il Mondo oggi. L'attacco sarà silente come sempre... Ma aspettiamoci qualcuno che tra poco dirà che ci sono meno soldi, che non si puó investire nel pubblico e che bisogna continuare a costruire una società con salari alti e tasse basse! Allettante! ... Ma quella è la società neoliberista senza tutele sociali di sorta.

Mi auguro che coloro che oggi sostengono il Brexit continuino ad avere la bussola dritta e puntata verso una visione di Mondo ben definita.

Solo cosi, aldilà di circostanze che sono contigenti per quanto importanti, come il Brexit, riusciremo a creare la società libera e giusta che ci proponiamo di costruire.”

Che vuol dire tutto ciò?

Che, come è stato spiegato già da molti anni dalle parti di Grande Oriente Democratico, accanto all'opzione 1 (mantenere l'UE matrigna e tecnocratica cosi com’é), gli Apprendisti stregoni della globalizzazione antidemocratica hanno già da tempo previsto anche un’opzione 2: inflitrare, cavalcare ed eterodirigere tutti quei Partiti e Movimenti anti-europeisti a prescindere per ragioni ultra-conservatrici, nazionaliste o fascistoidi, in modo tale da continuare comunque a imporre, su qualsiasi modello di Vecchio Continente (più o meno unito o disunito) la propria visione neofeudale, neogerarchica e uno smantellamento generale del welfare state e di politiche di integrazione, uguaglianza e giustizia sociale diffusa.

In fondo, ciò che accomuna gli antieuropeisti palesi (nazionalisti e conservatori) ai finti europeisti (e dunque cripto-antieuropeisti) che stanno guidando l'attuale UE è proprio l'avversione profonda a qualsiasi realizzazione di Stati Uniti d'Europa legittimati da una Costituzione elaborata e deliberata grazie al consenso del Popolo europeo sovrano.

In ogni caso, ognuno giocherà la sua partita... a partire da ora.

Occorre cercare di utilizzare lo shock della prevalenza del “Leave” per indurre un rovesciamento radicale dell'attuale governance europea.

E i massoni progressisti giocheranno la loro, di partita, al pari del Movimento Roosevelt, che giocherà la sua, autonoma e distinta da qualsivoglia conflitto infra-latomistico.

Un Movimento Roosevelt che non è né massonico né paramassonico, ma si presenta ricco di ideali e principi che vengono anche dalla fucina della Libera Muratoria progressista; una fucina che ha dato vita sia alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789 che allla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948.

Un Movimento Roosevelt europeista in senso democratico e liberal-socialista , il quale, perciò, si dichiara avverso tanto all'antieuropeismo (“de facto”) occulto e fraudolento degli eurotecnocrati e dei loro mandanti e fiancheggiatori, quanto all'antieuropeismo palese di nazionalisti vari, spesso eterodiretti (in buona o mala fede) da quegli stessi gruppi massonici neoaristocratici e reazionari contro cui dichiarano di combattere.

W l'Europa sognata da Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Victor Hugo, Altiero Spinelli e da tanti altri sinceri progressisti.

Sempre e comunque.»

Presidente, i Referendum popolari sono la massima espressione della Democrazia diretta ma, in questo caso, non è stato così. Voglio dire che, come Lei giustamente affermava: «Gli Apprendisti Stregoni dell'Europa matrigna e tecnocratica asservita a interessi oligarchici privati, naturalmente, avrebbero preferito che prevalesse il “Remain” al Referendum britannico sulla Brexit. E lo avrebbero preferito per continuare con le stesse modalità di sempre a gestire l'attuale versione antidemocratica e antipopolare dell'Unione Europea» ed allo stesso modo voglio affermare che la quasi totalità dei media asservirti a questi poteri, hanno pesantemente attaccato la maggioranza dei cittadini britannici che hanno liberamente deciso di scegliere di NON restare all’interno di questa Unione Europea che, il sottoscritto, ha sin dagli inizi e, per varie motivazioni, definito “gabbia criminale”.

Sono stati attaccati in primis le persone economicamente e, si presume, anche culturalmente “povere” (gli operai, gli impiegati di “basso livello” e i pensionati che provengono da queste categorie); sono stati attaccati i vecchi che abitano le periferie che, secondo la visione dei cosiddetti giovani manovrati e strumentalizzati dai media (prima ancora che dalle università che frequentano e dai libri beceri, mediocri e “modificati” che gli hanno dato in pasto; libri confezionati ad hoc all’interno di alcune fondazioni finanziati dai “non molto noti” e finalizzati all’insegnamento di un economia a favore dei ricchi ed a discapito dei poveri... ma loro, questi mediocri, irrispettosi ed arroganti ricchi figli dei ricchi a cui è stata concessa la possibilità di “istruirsi”; giovani intolleranti, violenti ed aggressivi con i più deboli, gli anziani, gli operai, gli “ignoranti”, gli “ultimi”; soggetti che si auto definiscono e si promuovono come eccelsi ed “alti” promotori e difensori della “Democrazia”, dei deboli, degli anziani, degli operai, degli “ignoranti” e degli “ultimi” - quando sta bene a loro, quando hanno bisogno di voti e soldi -, loro non sanno...) avrebbero distrutto, attraverso questo voto, il loro futuro.

Presidente, questa non è Democrazia o libertà di espressione e questi soggetti non sono democratici e non sanno neppure lontamente cosa sia la DEMOCRAZIA.

Affermare: «Se voti come sta bene a me è okay, sei un mio amico e sei anche utile, onesto ed intelligente. Mentre se ti azzardi a votare in modo opposto rispetto al mio, allora sei un misero ed inutile vecchio e decrepito operaio, ignorante, nazista, fascista, mafioso, criminale, “populista”»... questa non è  Democrazia, è un CRIMINE... non posso più accettare e tollerare ciò!

Io, naturalmente, non me la prendo con le persone ingenue (parlo della maggior parte dei giovani che trascinati dai tanti CRIMINALI mediatici si lasciano spessissimo andare a bassezze INTOLLERABILI ma “giustificabili”, esclusivamente considerando la loro età...): non me la prendo con le persone giovani, nonostante abbiano utilizzato ed utilizzano più volte un atteggiamento ed un linguaggio MAFIOSO: me la prendo con i tanti CRIMINALI mediatici...

Ecco perché condivido pienamente chi scrive: «Brexit mi è servito anche a capire che in giro c'è tanta gente che reputa il popolo incapace di intendere e votare»; «Monti, Saviano, e molti altri, sottolineano che il popolo non necessariamente fa le scelte giuste. Ciò accade solo raramente, e precisamente quando queste scelte coincidono con le loro»; «l'Inghilterra e Londra sono passate secondo la stampa occidentale in 48 ore da simbolo di integrazione, libertà, multiculturalismo e quant’altro, a Covo di fascisti, nazisti, razzisti, vecchi, bifolchi»; «l'odio per l'esito di un Referendum democratico che da due giorni gli europeisti stanno vomitando in ogni mezzo di comunicazione e sui social, guidati dai vari Mario Monti, Saviano, Severgnini e compagnia, fa paura»... potrei andare avanti in eterno, considerando tutto quel che ho letto, ma mi fermo.

Presidente, detto questo, voglio anche ricordarLe che, sempre a proposito del voto, non tantissimi anni fa, i ricchi ed i nobili che si opponevano al suffragio universale (maschile), affermarono: «Volete dare il voto alla feccia?»... Le chiedo: è questo il livello culturale dell’attuale “DEMOCRAZIA” dei pro Unione Europea ed Euro? Ritenere e considerare giusto solo ed esclusivamente quel che è giusto per se? Sono metodi tollerabili questi?

Ci sono persone che, subito dopo il Referendum, hanno addirittura raccolto firme per tentare di indire subito un nuovo Referendum in quanto non hanno apprezzato e rispettato l’esito del Referendum (dov’è finito il rispetto della volontà popolare che sta gente ha sempre decantato nelle piazze?, quando conveniva a loro...); persone che, inoltre, hanno affermato che gliela avrebbero fatta pagare cara a tutti coloro che hanno votato per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea... Questa è Democrazia? Cosa vorrebbero questi signori: indire Referendum fino a quando il voto sia favorevole alle loro “idee” (sarebbe più corretto parlare esplicitamente di interessi?...) ed alle loro tasche? Quindi, mi chiedo e Le chiedo: quando ad ottobre in Italia si terrà il Referendum costituzionale che, come Lei sa meglio del sottoscritto, sarà bocciato (possono tranquillamente continuare a “sguinzagliare” tutti i Napolitano e i Benigni che vogliono, ma non hanno scampo...): cosa faranno questi signori? Raccoglieranno firme per indire un nuovo Referendum? Voteremo per anni il Referendum costituzionale fino a che l’esito del voto sia “giusto” per loro?

Presidente, questa non è Democrazia e questi signori non sono degni di ricevere rispetto: chiunque discrimina, disprezza ed odia, secondo me, non merita alcun tipo di rispetto...

Ecco perché, il mio ragionamento, questa volta, mi trova d’accordo con il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, che, su Facebook, dopo l'esito del Referendum, si è rivolto a chi ha accusato i britannici di non aver capito nulla, di essere ignorant e quant’altro, affermando: «È fuori dall'idea di Democrazia criticare la scelta dell'elettorato britannico. Quando si dà la parola al popolo sovrano se ne accetta il responso, e si riflette. Vista dal Regno Unito evidentemente l'Unione Europea non è così seducente. A Bruxelles e nelle altre capitali bisogna per prima cosa prendere atto. E sapere che l'Europa o cambia o sarà archiviata da altri responsi popolari.»

Vincenzo Bellisario

(Articolo del 29 Giugno 2016)
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